Traduttori e revisori che hanno collaborato alla versione italiana del Manuale

Benedetta Calonaci

Benedetta Calonaci

Dopo la laurea in Lettere antiche all'Università di Pisa nel 1996, ho conseguito il Diploma presso la Scuola Vaticana di Biblioteconomia. Ho cominciato a lavorare come bibliotecaria nel 1999 presso la biblioteca Formez di Roma. Successivamente, sono stata Librarian per l'UNICEF Innocenti Research Centre e, dal 2006, Bibliotecaria all'Università di Firenze, nella Biblioteca di scienze sociali, dove mi occupo principalmente della gestione delle risorse elettroniche e sono documentalista per il Centro di documentazione europea.

Nel mio percorso lavorativo ho avuto l'opportunità di confrontarmi con tutti gli aspetti della biblioteconomia, dalla catalogazione all'information literacy, dal reference ai servizi agli utenti, e mi sono convinta del ruolo strategico dei bibliotecari nel promuovere una scienza aperta, inclusiva e sostenibile. Per questo ho aderito con entusiasmo al progetto di traduzione del Foster Manual, per poter dare il mio contributo alla diffusione di uno strumento a supporto di quanti vogliano intraprendere un percorso di formazione sui temi della Scienza aperta.

Con lo stesso spirito, faccio parte del Gruppo SBA-UniFI per il supporto all'accesso aperto, e del Gruppo di lavoro APRE - Open Science; nell'ambito delle attività della Biblioteca di scienze sociali e del Centro di documentazione europea porto avanti iniziative ed eventi per promuovere l’Open access nella mia comunità accademica.

Paola Coppola

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Responsabile della Biblioteca della Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata". Nel periodo 2007-13 membro del GdL CRUI sull'Accesso Aperto. Referente di Ateneo per l'Open Access e componente del GdL dell'Archivio Istituzionale della Ricerca. Membro dell’Open Science Working Group YERUN. Co-coordinatore (con Corrado Cerruti) del neocostituito GdL di Ateneo su Open Science.

Silvia Molteni

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In attesa di discutere la tesi in Scienze Politiche all’Università degli Studi di Milano ho iniziato, “quasi per caso”, a lavorare come catalogatrice... e ho continuato per undici anni, catalogando presso le principali biblioteche di università e di enti di ricerca a Milano, Firenze e Bologna.

Per otto anni ho poi lavorato presso il Settore monitoraggio e supporto alla valutazione della ricerca dell’Università di Bologna, dove ho maturato esperienza nella gestione dei repository istituzionali e nelle procedure di valutazione della ricerca. Dalla primavera del 2018 sono bibliotecaria nella Biblioteca di Scienze Sociali dell’Università di Firenze. Qui mi occupo principalmente di gestione dei periodici e di supporto alla valorizzazione della ricerca scientifica, mettendo a frutto, approfondendo e ampliando tutte le competenze che ho acquisito in questi anni.

Penso che questo progetto sia molto prezioso perché risponde a due esigenze fondamentali che tutti sentiamo: avere dei formatori capaci di trasmettere le loro conoscenze e diffondere la scienza aperta in tutti gli ambiti della nostra vita.

Rossana Morriello

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Laureata in Lingue e letterature straniere e in Archivistica e biblioteconomia e bibliotecaria dal 1997. Dal 2014 lavoro al Politecnico di Torino dove mi occupo di supporto alla valutazione della ricerca e del CRIS di ateneo IRIS presso il Servizio Programmazione Sviluppo e Qualità. In precedenza ho lavorato nei sistemi bibliotecari di ateneo del Politecnico di Torino e dell'Università Ca' Foscari di Venezia, occupandomi prevalentemente di risorse digitali. Sono autrice di un centinaio di pubblicazioni e sono stata docente in numerosi corsi di formazione professionale e seminari universitari. Ho ricoperto diversi incarichi nell'Associazione Italiana Biblioteche.

A Venezia sono stata rappresentante per Ca’ Foscari nel consorzio CIPE, un consorzio di università per l’acquisizione di risorse digitali, dove ho potuto sperimentare direttamente le difficoltà nel negoziare con gli editori per garantire agli atenei l’accesso ai materiali digitali e i diritti correlati.

Sono quindi ben consapevole dell’importanza dei principi dell’open access e della scienza aperta in generale, anche in relazione alle dinamiche legate alla valutazione della ricerca che seguo attualmente.

Credo che in Italia ci siano ancora molti pregiudizi e circoli sovente informazione non corretta sull’open science e spero che questa traduzione possa aiutare a superarli e a diffondere una conoscenza più puntuale, diventando anche strumento per la formazione universitaria e professionale.

Roberta Moscon

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Ho avuto la grande opportunità di sperimentare diversi settori ed istituzioni italiani e all’estero occupandomi di programmi di mobilità internazionale, di dottorato e di policies per la promozione della collaborazione università/industria nonchè per l’innovazione e l’imprenditorialità nelle istituzioni universitarie, seguendo il fil rouge della diversità: di lingua (sono traduttrice di formazione), di prospettiva (da funzionario amministrativo/gestionale a analista politica) e di approcci culturali (proattivi o conservatori) nei confronti del lavoro e al lavoro.

Nella ricerca di mantenere uno sguardo su come fanno e sono gli altri, ho partecipato al programma Erasmus+ staff training nel 2019 traendo ispirazione dalle molte iniziative in atto a livello europeo per promuovere la Scienza Aperta e per la trasmissione di conoscenze e competenze sul trattamento dei dati della ricerca e su come rendere accessibile la ricerca. Tra queste, il portale del programma FOSTER, con la sua offerta di corsi e di approfondimenti mi ha aiutata a conoscere meglio questo nuovo movimento che è solo in piccola parte "pratico" aspirando soprattutto ad un cambiamento culturale dell'Accademia.

Il manuale FOSTER inoltre, offre molti contenuti nonchè spunti ed esempi di come organizzare eventi di formazione sulla Scienza Aperta per allargare sempre di più la platea di chi la pratica; a parte gli aspetti economici che come contribuente mi aspetterei venissero chiariti definitivamente, i vantaggi dell’accesso aperto alle pubblicazioni, ai dati grezzi della ricerca sono talmente evidenti che mi auguro che queste pratiche diventino al più presto prassi consolidata. E i bibliotecari e le bibliotecarie investiti di questo nuovo ruolo saranno pronti a formare la Comunità scientifica e far conoscere la Scienza Aperta in maniera efficace ed efficiente anche tramite questo Manuale.

Anna Maria Pastorini

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  • Anna Maria Pastorini
  • Università degli Studi di Genova - Sistema Bibliotecario di Ateneo
  • annamp@unige.it

Bibliotecaria dal 2002, ho studiato Biblioteconomia e Storia del libro antico a Genova e Indicizzazione digitale a Roma. In biblioteca mi sono occupata di catalogazione e ho coordinato sia i servizi al pubblico che quelli di back-office. Dal 2018 lavoro presso l’ufficio centrale del Sistema Bibliotecario di Ateneo come bibliotecaria di sistema. Mi occupo di Open Access cooperando con lo staff dell’Area ricerca alla gestione dell’Archivio istituzionale di Ateneo, in particolar modo per il deposito delle Tesi di dottorato. Sono redattrice del portale openscience.unige.it

Credo nell’importanza dell’informazione e della sensibilizzazione e sono convinta che la traduzione sia uno strumento essenziale per relazionarsi con tutto il mondo accademico e per consolidare l’importanza delle pratiche di Scienza aperta, aprendone le porte anche alla cittadinanza.

È vitale che il mondo accademico italiano prenda consapevolezza dell’urgenza di cambiare rotta e della necessità di modificare i propri schemi di lavoro per rimanere al passo con le sfide del futuro. Open Science, per me, è equità nei diritti. Diritto all’informazione, diritto all’accesso, diritto alla condivisione, diritto al giusto compenso, diritto alla Scienza, vera.

Susanna Pedrotti

Susanna Pedrotti

Catalogatrice e bibliotecaria dal 1999. Lavoro presso il Sistema Bibliotecario di Ateneo dell’Università degli studi di Trento. Mi sono occupata di catalogazione di libro antico e moderno, prestito interbibliotecario nazionale e internazionale e fornitura documenti, reference, formazione all’utenza. Sono membro del gruppo di lavoro IOSSG.

Mi dedico di Open Access, in particolar modo per il deposito delle tesi di dottorato, ma anche validando le pubblicazioni scientifiche accademiche per le varie valutazioni della ricerca, abilitazioni, accreditamento dottorati, …

Partecipare alla traduzione di The Open Science Training Handbook mi ha permesso di approfondire meglio alcuni concetti chiave della Scienza aperta e di conseguenza farli conoscere e trasmetterli ai dottorandi, ricercatori e professori. La Scienza aperta è un bene comune che interessa l’intera società, in particolare la comunità scientifica. Spetta a noi, addetti ai lavori, farla conoscere in modo trasparente, farne capire i vantaggi e tutti gli aspetti positivi che ne derivano.

Tessa Piazzini

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Laureata in Biblioteconomia nel 2003, lavoro nella Biblioteca Biomedica dell’Università di Firenze, dove mi dedico principalmente ai corsi, al reference e all’assistenza per la valutazione della ricerca.

Coordino il gruppo di lavoro che si occupa del supporto all’accesso aperto in Ateneo e faccio parte della Commissione per l’accesso aperto della mia Università. Mi occupo di Open Access praticamente da sempre, da quando il mio contesto lavorativo mi ha mostrato tutti i limiti di un sistema di diffusione e di comunicazione della ricerca scientifica assolutamente non funzionale alle esigenze della Scienza stessa.

Ho aderito con entusiasmo a questa iniziativa, perché credo nell’assoluta necessità di formare e informare attraverso tutti gli strumenti possibili tutti coloro che si occupano a vario di titolo di ricerca e di scienza. Il tema della Scienza aperta, complesso e affascinante, potenziale portatore di enormi benefici per l’intera umanità, ha bisogno di essere spiegato, diffuso, indagato, compreso e approfondito, perché possa trovare la sua vera e piena realizzazione. Sono profondamente convinta dell’apporto fondamentale che la Scienza aperta può dare non solo nel contesto accademico e di ricerca, ma all’intera comunità terrestre e all’ecosistema.

Condivido in pieno il motto “Scienza aperta: solo scienza fatta bene!”

Katia Piccoli

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  • Università degli studi di Trento - Direzione Ricerca e Sistema Bibliotecario di Ateneo
  • katia.piccoli@unitn.it

    Sono catalogatrice e bibliotecaria dal 1996 e da allora ho lavorato in varie biblioteche della Provincia di Trento, sia pubbliche che specialistiche. Dal 2001 lavoro presso il Sistema bibliotecario dell'ateneo di Trento, Ufficio Pubblicazioni scientifiche - Open Access, Anagrafe Ricerca, Editoria.

Mi occupo in particolare del catalogo IRIS, l'archivio istituzionale della ricerca ad accesso aperto, facendo manutenzione e mantenendo i contatti con Cineca, preparando la manualistica, monitorando inserimenti e validando le pubblicazioni, facendo helpdesk ai docenti e supportandoli in relazione alle diverse valutazioni (es. Accreditamento collegio dottorati, VQR, ASN, SUA-RD etc.). La consulenza ai docenti mira anche a promuovere l'Accesso Aperto e a dare supporto affinché i risultati delle loro ricerche possano essere disseminati e diffusi al di fuori degli interessi economici dei grandi colossi editoriali.

Ho contribuito alla traduzione dell’Open Science Training Handbook perché credo nella Scienza Aperta e credo che anche la traduzione di questo manuale contribuisca a rafforzare l'importanza del superamento delle barriere di un sapere chiuso e legato a interessi economici a favore di una scienza universale e di un sapere libero e partecipativo. D'altra parte la mission di un bibliotecario è proprio quella di contribuire alla diffusione dell'informazione, della cultura e del sapere in modo libero democratico e gratuito, favorendo e promuovendo l'incremento della conoscenza e dell'integrazione.

Giorgio Signorini

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Giorgio F. Signorini si è laureato in Chimica all’Università di Firenze nel 1985 e ha conseguito il dottorato di ricerca in Chimica Fisica dello Stato Solido presso lo stesso ateneo nel 1989 con una tesi su “Proprietà dinamiche e processi di rilassamento in sistemi molecolari condensati”. Da allora ha lavorato nel campo della chimica fisica e della chimica computazionale, in particolare su tecniche avanzate di simulazione di sistemi allo stato condensato.

In questo campo ha partecipato a più di 40 progetti di ricerca italiani e internazionali nel periodo 1991-2018, pubblicando articoli su riviste internazionali, e curando lo sviluppo del programma ORAC per simulazioni MD avanzate di sistemi molecolari in campi di forze atomistici. Nella Facoltà (ora Scuola) di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Firenze ha curato corsi e moduli curricolari su vari argomenti tra cui chimica teorica, struttura e dinamica di proteine, struttura dei materiali vetrosi, strumenti informatici per chimici. Fa parte, dal 1991, del personale del Dipartimento di Chimica della stessa Università, dove si occupa come tecnico di Elevata Professionalità della gestione di risorse per il calcolo scientifico. Nei vari campi della sua attività, sostiene la diffusione del software open source sia per la ricerca e la didattica che per la gestione tecnica e amministrativa degli atenei.

Signorini fa parte dal 2016 del gruppo “UniFI sostenibile”, all’interno del quale segue in particolare la diffusione del modello open source come mezzo per favorire il trasferimento di conoscenza necessario per uno sviluppo sostenibile.

Laura Testoni

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Laurea in Scienze politiche (Università degli Studi di Genova), Diplôme d’Études Approfondies (DEA) in Sociologie (Université Paris VII Denis Diderot), Master in “Innovazione nella pubblica amministrazione” (Università degli Studi di Genova).

Attualmente Bibliotecaria (delibera E/2014/0178 Associazione Italiana Biblioteche) presso l'Università di Genova, coordino i Servizi al pubblico presso Biblioteca di Scienze Sociali e sono membro dei gruppi di lavoro: “Gestione delle risorse elettroniche” e ”Informazioni relative alle licenze editoriali”. Documentalista presso il Centro di Documentazione Europea (CDE) dell'’Università di Genova.

Ho partecipato alla traduzione di The Open Science Training Handbook perché ritengo che tradurre sia uno degli strumenti per diffondere in modo capillare i contenuti e perché i contenuti dell'Handbook possano far crescere la consapevolezza intorno ai temi chiave della Scienza aperta. Ho trovato molto positivo lavorare in un team dinamico che ha svolto tutte le attività online in modo efficace e rapido. Come bibliotecaria e documentalista credo che l'Accesso aperto (e più in generale la Scienza aperta), sia vantaggioso per gli utenti delle biblioteche, che attraverso esso possono traguardare la loro mission di diffusione dell'informazione verso tutti. L'accesso aperto, inoltre promuove l'eccellenza dell'attività scientifica dell'Istituzione e facilita i giovani ricercatori permettendo loro di far conoscere i risultati della ricerca.

Nicoletta Zar

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  • The Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics - Marie Curie Library
  • zar@ictp.it

Nicoletta Zar, triestina, di formazione umanistica ha lavorato in ambito editoriale e bibliotecario. Da metà 2017 è responsabile dei servizi bibliotecari al Centro Internazionale di Fisica Teorica “Abdus Salam” di Trieste (ICTP), dove da trent'anni si è occupata di periodici e risorse elettroniche, e di iniziative per favorire l’accesso libero all'informazione scientifica con particolare riguardo ai ricercatori che lavorano nei paesi più poveri.

La Marie Curie Library dell’ICTP è una biblioteca specializzata in fisica, matematica, fisica del sistema terra, fisica applicata e scienze quantitative della vita. Con la sua ricca collezione serve gli oltre 5.000 scienziati che da tutto il mondo ogni anno visitano l'ICTP, oltre che ricercatori della comunità scientifica triestina. L’ICTP è un istituto internazionale, fondato nel 1964 su un accordo tripartito (Governo Italiano - IAEA - UNESCO) e porta avanti una doppia missione: condurre ricerca di alto livello e offrire opportunità di formazione per promuovere la scienza nei paesi in via di sviluppo.

A contatto giornaliero con ricercatori che lavorano nei paesi più poveri ho appreso da loro difficoltà ed ostacoli che il non avere accesso all'informazione scientifica comporta, e di quanto la scienza chiusa contribuisca ad approfondire il divario tra mondi con diverse possibilità. Dopo decenni di discussioni, mi auguro che gli sviluppi recenti in tema di scienza aperta possano eliminare le differenze tra i mondi e che tutti possano accedere e contribuire all'informazione scientifica sulla base di un modello rispettoso degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030, perché nessuno sia lasciato indietro e perché tutti possano contribuire al progresso

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